I miei lavori su ewriters
martedì 6 settembre 2016
Like the wind
martedì 24 maggio 2016
Rainy truth
Ombrello rotto, sotto la pioggia. Solo. Si è rotto: come quelle cose che hai tra le mani, che stringi forte e che improvvisamente lasci andare; per distrazione, per superficialità. Succede anche con i rapporti, ma in quel caso fa più male di due gocce d'acqua. A bagnarsi sono i sentimenti, che diventano lastre di vetro su cui le belle parole scivolano senza vita. Come i rimorsi. Come la mia immagine nelle vetrine spente. Sono inciampato in una pozzanghera, affondandoci con un piede e imprecando. Ho riguardato quelle vibrazioni che riflettevano il mio volto distorto e mi sono riconosciuto in quelle curve che erano sfumature inaccettabili dei miei denti stretti, dei sorrisi finti e delle parole mozzicate. Siamo figli delle apparenze, ne siamo il prodotto e siamo destinati a barare, a sotterrare e a rincorrere il nostro essere misurando la profondità delle pozzanghere. Guardo in alto la pioggia che cade, lasciandomi bruciare da questa commistione di ombrelli rotti, frammenti di persone e menzogne, trasportati da nuvole cariche di umida e fastidiosa realtà.
mercoledì 17 febbraio 2016
Deuxième cercle
giovedì 4 febbraio 2016
Stones into the void
Tutto passa, a parte me, il mio sudore, il mio sangue, la fatica e la testa altrove.
- È che siamo fragili, ecco come siamo -
- Dobbiamo essere forti -
lunedì 4 gennaio 2016
Mirrors
sabato 19 dicembre 2015
Tiptoeing
lunedì 30 novembre 2015
Little Letter
Cara ragazzina, sei rimasta con la mano sul vetro, con gli occhi sognanti e io ti ho vista, in quel tuo cappottino verde, quelle calze mezze rotte, in quel grigiore che ti ha avvolto e, scusami, ma non sono riuscito a toglierti gli occhi di dosso. Avrei voluto darti conforto, dirti che purtroppo la vita è un perenne treno in partenza. Ti avrei voluta stringere, ma fraternamente, senza malizia, per farti capire che le persone vanno e vengono, che ci piaccia o meno, che siamo pronti oppure no; che per quanto ci si voglia rincorrere, a volte bisogna solo proseguire e dolorosamente guardare gli amici, il fidanzatino di turno, o i propri genitori diventare dei puntini che si perdono all'orizzonte. Eppure, non ho mosso un dito; ho ingoiato tutta quella stupida realtà che tu, immersa nel tuo bel cappottino, ancora bellamente ignoravi. Io potevo aver motivo di guardarti, ma non di distruggerti. Eri bellissima ed eri preziosa per questo: non conoscevi la disillusione.