I miei lavori su ewriters

martedì 7 maggio 2013

Rollercoaster

Il mondo è pieno di gente strana. In realtà, forse è pieno di gente e basta. E’ all'ordine del giorno conoscere persone nuove, andare al bar con vecchi amici ed, in generale, avere dei rapporti sociali di ogni tipo. “L’uomo è un animale sociale”. Ma talvolta si sente il bisogno di stare lontani da tutti. Soli con sé stessi, preferendo la solitudine ad un affollato nulla. Eh beh si, perché, si sa, non sempre essere circondati da amici o comunque da persone fa bene e sempre più spesso i discorsi sfumano nel grigio della monotonia o delle formalità, dei finti sorrisi o delle frasi fatte, trasformandosi, di fatti, in un semplice nulla. Sarà per questo motivo che unica fuga è quella di chiudersi nel proprio, di mondo. La scrittura, la lettura, la musica o semplicemente la riflessione sono le forme più gettonate per scappare dalle routine che affliggono la nostra generazione (probabilmente non siamo la prima generazione a soffrire di questo malessere, ma poco importa). Ogni tanto ti verrebbe di buttare il cellulare o di spaccare il portatile perché semplicemente vuoi staccare la spina e disconnetterti dal mondo intero; entrare nel tuo e rimanerci, lasciando, anche con un certo egoismo, che gli altri si fottano. Sei tu il padrone e al tempo stesso l’unico utente della tua giostra. Ed è divertente continuare a girare e girare, tenendosi forte ai propri pensieri, dando sfogo alle proprie fantasie, rigettando in maniera quasi infantile i doveri, gli oneri e i rapporti con l’esterno. Non c’è nulla di male in fondo: essere padroni del proprio mondo. I ricconi miliardari comprano delle isole pur di sentirsi appagati in questo senso. Eppure, è palese la relazione che c’è tra le due realtà. Senza il mondo reale non avremmo un nostro mondo introspettivo. D'altronde, non avremmo bisogno di una stanza buia e isolata se là fuori, alla luce di una splendida giornata, non ci fosse qualcosa che ci turba. Ogni pezzo della giostra è semplicemente una sorta di proiezione inversa di ciò da cui scappiamo. Ciò che non vogliamo vedere o semplicemente ciò che non abbiamo il coraggio di cambiare. E la giostra, il lunapark, il cazzo di mondo che vi pare, è tanto più grande quanto maggiore è il numero delle cose da cui ci allontaniamo, delle persone da cui scappiamo e degli affari che rimandiamo. Per quanto possa far bene crearsi un proprio mondo, però, talvolta sarebbe meglio uscire da quella stanza buia, spalancare porte e finestre e dimostrare che possiamo essere padroni di entrambi.


Grazie ad Alessandro Chianese per questa illustrazione