I miei lavori su ewriters

sabato 10 dicembre 2016

[dis]satisfaction

Arriva quella mattina che ti svegli apatico e vai ramingo per tutta la casa, con il sonno ancora in braccio e i capelli un po' anarchici. Arriva, si, quella mattina che ti guardi intorno e che pensi a quanto tutto sia così maledettamente disturbante. Ti nascondi, limitandoti ad osservare la tua faccia riflessa nel caffè: nera come un umore nero, ruvido e malinconico. E, tuttavia, quella mattina arriva, arriva sempre; dove ti alzi e tiri le somme: sono passati settimane, mesi o anni dall'ultima volta; non ha importanza. Sei rimasto tu da solo, i tuoi conti e i tuoi post-it sparsi per la casa, con mille note di mille notti e altrettanti giorni. Fogli sparsi così, un po' alla rinfusa, con le cose da fare, gli obiettivi da raggiungere, gli ostacoli da superare, le occasioni da non perdere. Sogni, desideri, frasi incomplete e scarabocchi.
 
Arriva sempre quella mattina in cui i conti non tornano, ma tanto lo sapevi già. Ti guardi ancora un po' attorno, poi riguardi le vecchie foto, guardi indietro e quello che trovi è solo un forte torcicollo. Allora capisci che qualcosa si è rotto, che gli ingranaggi girano male, a fatica e che tutto ciò per cui ti dai tanto fare è solo la copia della copia della copia della copia del falso originale di un'ambizione. Quella mattina arriva sempre e te la senti dentro come una lama, come un'infezione; puzza di insoddisfazione e di promesse mancate. Ah le promesse! Siamo così bravi e superficiali nel farle e così ugualmente bravi nel non mantenerle. Un po' è normale: è tutta questione di egoismo. Ma chi ci salverà dall'egoismo contro noi stessi?