I miei lavori su ewriters

sabato 20 dicembre 2014

Empty walls

Luci soffuse di una stanza riscaldata solo da respiri lenti; ma è quanto basta. Brividi. Tanti. Forti. Tutto si scioglie, tutto si mescola: colori, sangue, musica e corpi. Assistiamo in un silenzio quasi religioso al passare dei minuti, ultimi frammenti di una realtà deforme come queste mura che si piegano in un abbraccio surreale, quasi soffocante. Pur sempre piacevole.



domenica 7 dicembre 2014

Strolling casually

La strada umida colorata di foglie; il silenzio delle auto che camminano lente e la luce fioca di una vecchia cabina telefonica. Il semplice fotogramma di un attimo ordinario. La calma in quel silenzio, in quel passo flemmatico, ma deciso. Un incrocio di sguardi tra passanti sotto la luce di un lampione; imbarazzo, nessun sorriso. Continua pigra la camminata al suono della stramaledittisima rumba, suonata in maniera ossessiva da tutti i mendicanti armati di una fisarmonica. Continua la passeggiata fiacca, come per inerzia, come in discesa, senza fatica; ognuno sulla sua strada, ognuno per la sua storia, ma ognuno immerso in quell'unico anonimo fotogramma.

lunedì 27 ottobre 2014

Risveglio di mezzanotte

Respiri lenti che si intrecciano. Parole lasciate al vento, che incessante continua a graffiare sulle finestre. Incessante come i battiti di cuori ammalati che si cercano. E ogni tanto si trovano.
Profumi. 
Profumi di donna e di notti stellate. Profumi di corpi che si avvinghiano, che si contorcono, che si mescolano.
E melodie di sospiri e gemiti.
Melodie di carezze e brividi, di sguardi e complicità. 
Melodie della notte.
Di mani.
Di fragilità.
Di umanità.



martedì 2 settembre 2014

Man in the rain



Cadi, pioggia! Cadi su di me. Cadi sul nostro cammino, sulle nostre storie, sui nostri sentimenti. Purificali. 

Lava questi corpi sporchi di debole umanità ed incertezze. Lava via le sofferenze, il rammarico per il nostro continuo indugiare e restituiscici  nudi e nuovi a questa terra. Molli e poi induriti come il terreno bruciato dal sole dopo un acquazzone.

Cadi pioggia e non essere modesta, non ho paura di bagnarmi. Un nuovo battesimo per ritrovare la nostra essenza.   

domenica 31 agosto 2014

Summer on a solitary beach

Sospeso. Il mare sembra un cielo in assenza di gravità che ti tiene in equilibrio tra l'abisso e la superficie. Il silenzio e la risacca; il sole caldo e l'acqua gelida. Tutto intorno è fermo, assente, surreale. Non siamo nuotatori, né marinai, preferiamo rimanere fermi in superficie a cercare la pace nel dolce suono dell'acqua che ci entra nelle orecchie, mentre accarezza i nostri corpi. Una riconciliazione all'origine della vita, a quel primo gemito, a quel primo pianto che sa di vita. Vita che spesso diventa un mare tempestoso, una sfida a chi riesce a nuotare più lontano. Vita che a volte si ferma e diventa un semplice gioco a rimanere a galla.

mercoledì 20 agosto 2014

Night walk

Diciamo che non sono quello che ti aspetteresti di incontrare una sera passeggiando tra strade deserte illuminate dalla fioca luce di lampioni assonnati. 

Diciamo che camminare aiuta molto: lo fai quando ti vuoi rilassare, quando vuoi digerire; lo fai perché è salutare o piuttosto perché ti aiuta a pensare. Beh, si. Pensieri messi lì, sulle tue spalle, ad accompagnarti nel silenzio della sera, tra le rare urla degli ultimi sopravvissuti ad una giornata ordinaria che si accinge a finire. 

Camminare, camminare soli. Quante volte lo abbiamo fatto? Quante volte lo faremo? E se non lo abbiamo fatto, forse sarebbe ora di cominciare, perché, si, aiuta anche alla circolazione. Camminare senza cercare davvero una direzione esatta, perché, in fondo, è quello che siamo: dei dardi sparati dall'arco di un arciere stanco, scontento e magari anche disattento. 

Dei dardi impazziti che continuano a passeggiare come se la sera ad un certo punto rallentasse il suo corso per darci il modo di osservare con maggiore attenzione ciò che ci sta intorno. Respiro lento e l'eco delle parole da lontano sembra quasi un lamento deforme. 

Dardi lenti, che camminano senza una meta, senza un direzione, come consapevoli che ciò che è stato scoccato, indipendente dai modi, dal vento o dal bersaglio, è destinato ad incontrare un tronco in cui conficcarsi.

mercoledì 30 luglio 2014

I see fire

Il vuoto intorno e un dolce giro acustico che ti entra nella testa, ma che piano si trasforma in una cantilena ossessiva. Mille sfumature, mille significati attribuiamo a tutto ciò che ci circonda pur di non arrenderci alla realtà delle cose. Alcuni ci chiamano sognatori, altri preferiscono patetici, eppure le ore passate a guardare il soffitto non cambiano a seconda dell'etichetta. Ci creiamo storie, immaginiamo discorsi. Parole. Tante. Troppe. Parole donate al vento, alle notti insonni, alla pioggia. Parole che, se potessero volare, sarebbero dei degni messaggeri al pari di quelle storie di cavalieri e castelli e principesse. Ma rimangono tutte qui, ballano a tempo di musica sul pavimento della mia mente, che lentamente sembra voler cedere.