Sotterriamo sentimenti sinceri sotto montagne di piaceri effimeri, costruendoci sopra delle case di cartone. Come uccelli in gabbia guardiamo il giorno che si schiude e il mondo che ci gira intorno. Cerchiamo di combattere ma siamo inermi. Preghiamo affinché tutto ciò contro cui combattiamo rimanga distante da noi, eppure è tutto lì, ben radicato dentro di noi. Noi i nemici di noi stessi. Il nostro corpo diventa un vaso di incubi e incertezze all'interno del quale la nostra mente fa fatica a rimanere a galla.

