I miei lavori su ewriters

lunedì 9 novembre 2015

Empty gaze

Porta chiusa, luce accesa e occhi aperti sul vuoto. Fisso quell'abisso che si trova  al di là delle pareti di questa stanza, oltre il soffitto, oltre i palazzi; lontano dalla città, dai rumori, dalle sirene, dal mondo.
Un abisso dal colore indaco, che diventa sempre più scuro fino a mescolarsi al buio di questo cielo che, a un tempo, paralizza e assorbe. Rimani immobile, quasi pietrificato, al cospetto della sua immensa grandezza che ti fa sentire indifeso e insignificante, al punto che ti viene da sollevarti sulle punte e tendere le braccia, come in una preghiera, per farti accogliere e proteggere da quelle luci, così vicine eppure così lontane.
Il resto è una fiera di pensieri. Maledetti. Vanno, vengono, si incrociano e combattono tra loro. Improvvisamente la mia stanza si trasforma in un'intersezione stradale, dove si incrociano centinaia di strade, centinaia di persone, una miriade di casi fortuiti, il passato, forse il futuro ed io al centro, seduto sul divano, con gli occhi aperti sul vuoto.

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